sabato 14 gennaio 2012

Il sistema elettorale italiano: cos'è il Porcellum

Il sistema elettorale italiano: cos'è il Porcellum:
Da molto tempo nel nostro paese, intorno alla legge elettorale per scegliere i parlamentari si è acceso un profondo dibattito che vede, come consuetudine italiana, una netta spaccatura tra contrari e favorevoli; sull’onda lunga del successo referendario del 12 e 13 giugno è partita negli scorsi giorni una nuova campagna referendaria con l’obiettivo di modificare proprio il sistema elettorale che, come molti sanno, porta il bizzarro nome di porcellum.
L’obiettivo dichiarato è il raggiungimento delle 500 mila firme entro la fine di settembre così da poter presentare il il referendum alla Corte di Cassazione. Ma cos’è esattamente il porcellum e come funziona? Cerchiamo di fare chiarezza partendo proprio dal nome, la cui paternità è da attribuirsi a Giovanni Sartori, politologo italiano di chiara fama anche a livello internazionale, che prese spunto dall’autore stesso della legge n. 270 del 21 dicembre 2005 recante misure per modificare il sistema di elezione alla Camera ed al Senato: l’autore della legge era il leghista Roberto Calderoli (in veste di ministro delle riforme) il quale non esitò a definire il provvedimento stesso come «una porcata» (da cui derivò porcellum).
Il porcellum prese il posto del Mattarellum (nomignolo molto meno originale, dal semplice nome del suo relatore Sergio Mattarella) ovvero una legge elettorale che era stata attuata dopo il referendum del 1993 con la quale si introdusse in Italia un sistema elettorale misto per l'elezione del Senato e della Camera: tale referendum in sostanza aboliva il sistema proporzionale che era stato in vigore fino ad allora lasciando campo ad un sistema prevalentemente uninominale, (il Mattarellum per l’appunto). Una scelta importante perché si abbandonava in quel modo il sitema proporzionale ritenuto troppo frammentario; lo stesso Karl Popper, filosofo politico di statura eminente del 900, ebbe occasione di dire, in un’intervista del 1990, che “che il più grave problema politico italiano sia il sistema elettorale proporzionale, che fa sì che il governo sia in mano non del popolo, ma dei partiti”.

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