C’è un caso che sta diventando sempre più frequente: due coniugi proprietari entrambi di un appartamento, nel quale hanno residenza. In pratica i due coniugi vivono separati in due immobili diversi, e questo può accadere sia perchè sono legalmente separati (o divorziati), sia per motivi contingenti, ad esempio quelli di lavoro. In tal caso, si dice che i coniugi sono separati “di fatto”.
Per inciso, ricordiamo che per coniugi esisterebbe un obbligo di coabitazione per legge, fatti salvi casi particolari e concordati: uno di questi potrebbe essere appunto un motivo di lavoro.
Prendiamo il caso di una coppia non separata legalmente ma con due residenze diverse. In tale caso entrambe le abitazioni sono principali e quindi dovrebbero godere dell’esenzione ICI (ovvero della IMU agevolata appena entrerà in vigore). In realtà, la Cassazione(sentenza del 15 Giugno 2010) ha stabilito che l’esenzione in questo caso spetta solo all’immobile che è residenza del nucleo familiare e che quindi non spetta al componente del nucleo familiare che se ne “distacca”. Se ci sono figli è facile individuare quale sia la residenza del nucleo familiare, ma se non ci sono la situazione è invece più ambigua ed è probabile che il da farsi vari da comune a comune, in base all’interpretazione dei vari addetti degli Uffici dei Tributi. Potrebbe anche essere che viene chiesto di scegliere quale due eleggere a residenza familiare.
La confusione su questo caso si è creata in quanto per anni i comuni hanno creduto (o tollerato) che entrambi gli immobili godessero dell’esenzione. A seguito delle sentenze della Corte di Cassazione e delle ristrettezze economiche municipali che portano a “fare cassa” con ogni mezzo, si è deciso di iniziare a far pagare ICI per uno dei due immobili dei coniugi con residenze separate. Da notare, peraltro, che l’immobile non più esente viene considerato come “seconda casa” (quindi con aliquote maggiorate) e che il comune ha titolo di chiedere anche gli arretrati fino a 5 anni! A complicare il tutto, l’eventualità che i due immobili siano siti in due comuni diversi; in tal caso si dovrà fronteggiare anche il fatto che ognuno dei comuni cercherà di avere per se’ il getitto derivante dall’immobile…
A nostro avviso i controlli sugli immobili di coniugi separati sono incrementati negli ultimi tempi in quanto molte situazioni non erano “di fatto”, bensì erano state create artificiosamente per eludere l’imposta su un secondo immobile posseduto dal nucleo familiare.
Per inciso, ricordiamo che per coniugi esisterebbe un obbligo di coabitazione per legge, fatti salvi casi particolari e concordati: uno di questi potrebbe essere appunto un motivo di lavoro.
Prendiamo il caso di una coppia non separata legalmente ma con due residenze diverse. In tale caso entrambe le abitazioni sono principali e quindi dovrebbero godere dell’esenzione ICI (ovvero della IMU agevolata appena entrerà in vigore). In realtà, la Cassazione(sentenza del 15 Giugno 2010) ha stabilito che l’esenzione in questo caso spetta solo all’immobile che è residenza del nucleo familiare e che quindi non spetta al componente del nucleo familiare che se ne “distacca”. Se ci sono figli è facile individuare quale sia la residenza del nucleo familiare, ma se non ci sono la situazione è invece più ambigua ed è probabile che il da farsi vari da comune a comune, in base all’interpretazione dei vari addetti degli Uffici dei Tributi. Potrebbe anche essere che viene chiesto di scegliere quale due eleggere a residenza familiare.
La confusione su questo caso si è creata in quanto per anni i comuni hanno creduto (o tollerato) che entrambi gli immobili godessero dell’esenzione. A seguito delle sentenze della Corte di Cassazione e delle ristrettezze economiche municipali che portano a “fare cassa” con ogni mezzo, si è deciso di iniziare a far pagare ICI per uno dei due immobili dei coniugi con residenze separate. Da notare, peraltro, che l’immobile non più esente viene considerato come “seconda casa” (quindi con aliquote maggiorate) e che il comune ha titolo di chiedere anche gli arretrati fino a 5 anni! A complicare il tutto, l’eventualità che i due immobili siano siti in due comuni diversi; in tal caso si dovrà fronteggiare anche il fatto che ognuno dei comuni cercherà di avere per se’ il getitto derivante dall’immobile…
A nostro avviso i controlli sugli immobili di coniugi separati sono incrementati negli ultimi tempi in quanto molte situazioni non erano “di fatto”, bensì erano state create artificiosamente per eludere l’imposta su un secondo immobile posseduto dal nucleo familiare.
Diverso è il discorso se è in corso una pratica di separazione legale. In tal caso, è ammessa l’esenzione ICI per entrambe le abitazioni principali. Anche in questo caso, sono in corso accertamenti su false pratiche di seprazione avviate ad hoc per eludere l’ICI su seconde case di nuclei familiari tutt’altro che sfaldati…
Esistono poi numerosi casi particolari, varianti di quello qui proposto, ad esempio il caso in cui uno o entrambi gli immobili siano cointestati tra i coniugi… qui si deve analizzare caso per caso per capire quali siano le quote tassabili e quali no.
Tutte le considerazioni fin qui fatte, valgono sia per la vecchia imposta ICI (che, ricordiamo, prima della manovra Monti, prevedeva una esenzione per l’abitazione principale), che per la nuova tassa IMU, che mantiene comunque sostanziose agevolazioni per l’abitazione principale. Ricordiamo anche che l’abitazione principale NON è la prima casa, come erroneamente indicano i media
Tutte le considerazioni fin qui fatte, valgono sia per la vecchia imposta ICI (che, ricordiamo, prima della manovra Monti, prevedeva una esenzione per l’abitazione principale), che per la nuova tassa IMU, che mantiene comunque sostanziose agevolazioni per l’abitazione principale. Ricordiamo anche che l’abitazione principale NON è la prima casa, come erroneamente indicano i media
1 commento:
La sentenza é del 15/6/2010-
L'ufficio ICI del mio comune ha detto che entrambe sono seconde case (il 10/04/2012!).
Comunque non credo la sentenza possa essere retroattiva!
anna
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