giovedì 23 febbraio 2012

Lavoro accessorio, aiuto economico e morale per chi e' in cig

Lavoro accessorio, aiuto economico e morale per chi e' in cig:
(Alinews) – Torino, 22 – C'e' chi ha fatto rinascere il parco Cavour, chi invece e' stato impiegato nelle ex Ogr durante Italia 150, in generale si tratta di attivita' di giardinaggio, pulizia e manutenzione di edifici, strade, parchi e monumenti, oppure manifestazioni sportive, culturali, fieristiche o caritatevoli, lavori di emergenza o di solidarietà. Si chiama lavoro accessorio, puo' essere fatto solo per pochi mesi, ed e' una forma di integrazione dell'assegno di Cig in cambio dell'impiego in lavori socialmente utili. Circa tremila euro l'anno che consentono di far fronte a una parte del mutuo, alle spese per l'istruzione dei figli o eventualmente delle spese dentistiche. Ma soprattutto significa non lasciare solo, condannato all'esclusione, “alla perdita dei diritti di cittadinanza” come ha detto il vicesindaco di Torino Tom Dealessandri, chi ha perso il lavoro. E' questo lo spirito che ha animato il progetto promosso dalla Compagnia di San Paolo in Torino e altri 31 comuni della cintura denominato "Reciproca solidarietà e lavoro accessorio" e che dopo i 5 milioni investiti dalla fondazione torinese nel biennio 2010-2011, potra' contare su altri 2,6 milioni nel 2012. Nel 2011, l'iniziativa ha visto la realizzazione di 218 progetti, presentati da 163 enti non profit (i “committenti”), che hanno coinvolto complessivamente 852 prestatori di lavoro. Il Comune di Torino in particolare ha approvato 66 progetti presentati da 59 committenti che hanno interessato complessivamente 422 prestatori. A questi sono da aggiungere 220 prestatori che hanno lavorato nel 2011 per il Comitato Italia 150. Risultati positivi che hanno spinto Amalia Neirotti, sindaco di Rivalta a chiedere che l'iniziativa venga allargata ad altri comuni. “Da un paio di anni – osserva il segretario Generale della Compagnia di San Paolo Piero Gastaldo – la Compagnia di rende concreto l'utilizzo del lavoro accessorio con un’iniziativa strutturata e con risorse economiche adeguate. Il vantaggio e' duplice: oltre all'azione di contrasto al deterioramento sociale ed economico di persone in difficoltà mediante lo svolgimento di servizi utili alla comunita', l'impegno della Compagnia offre alle amministrazioni comunali, all'ente previdenziale e a quello assicurativo strumenti di analisi sull'utilità di questa misura e sulle migliori modalità operative per attuarla”. Quale sara' l'evoluzione del lavoro accessorio dipendera' anche dalla riforma del lavoro che sara' varata nei prossimi mesi. Certo che, ammette Dealessandri, la profondita' , la durata e la vastita' della crisi, non hanno eguali rispetto a quanto e' accaduto in passato: “persino il lavoro nero – dice il vicesindaco – non e' piu' in grado di contenere quest situazione”. Nessuna ricetta miracolistica, ma soltanto l'impegno a confermare e forse ampliare le risorse su questi progetti che favoriscono raggiungimento di obiettivi e inclusione sociale. “Sarebbe necessario avere di piu' – dice Dealessandri – ma quello che abbiamo potuto fare lo abbiamo cercato di farlo”. Dal 2009 la Compagnia San Paolo ha stanziato 13,8 milioni per la realizzazione di azioni nel settore dell’occupazione e che hanno toccato circa 2.200 persone in difficolta', con un riverbero positivo anche sulle loro famiglie. Oltre al lavoro accessorio, la Compagnia di San Paolo ha promosso il progetto “Formazione per la mobilità professionale” e, nel Pinerolese, un intervento per la ricollocazione professionale, in aggiunta al Fondo di garanzia regionale per il microcredito e al progetto Percorsi, in collaborazione con l'Ufficio Pio, a sostegno di ragazzi provenienti da famiglie in situazione di disagio economico dipendente dalla crisi occupazionale.

eg/eg

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